Intolleranza alle statine e rischio di eventi cardiaci coronarici e mortalità per qualsiasi causa a seguito di infarto miocardico


Molti pazienti segnalano reazioni avverse e potrebbero non tollerare la terapia con statine.
Questi pazienti possono essere ad aumentato rischio di eventi di malattia coronarica ( CHD ) e mortalità.

È stato valutato il rischio di infarto miocardico ricorrente, eventi di coronaropatia e mortalità per tutte le cause in pazienti con intolleranza alle statine e in quelli con alta aderenza alla terapia con statine.

Sono stati esaminati 105.329 beneficiari della assicurazione sanitaria Medicare che hanno iniziato ad assumere un dosaggio di statine di intensità moderata o alta dopo ospedalizzazione per infarto miocardico tra il 2007 e il 2013.

L'intolleranza alle statine è stata definita come titolazione delle statine decrescente e inizio della terapia con Ezetimibe, passaggio dalle statine alla monoterapia con Ezetimibe, presenza dei codici diagnostici della Classificazione Internazionale delle Malattie, 9a revisione, per rabdomiolisi o evento avverso anti-iperlipidemico, seguito da una titolazione decrescente o dall'interruzione delle statine, o cambiamento del farmaco tra 3 o più tipi di statine entro 1 anno dall'inizio della terapia.

Una aderenza elevata alle statine nell'anno successivo alla dimissione ospedaliera è stata definita come percentuale di giorni coperti uguale o superiore all’80%.
Eventi ricorrenti di infarto miocardico, malattia coronarica ( infarto del miocardio ricorrente o procedura di rivascolarizzazione coronarica ) e mortalità sono stati identificati a partire da 1 anno dopo la dimissione ospedaliera fino a fine 2014.

Complessivamente, 1.741 pazienti ( 1.65% ) presentavano intolleranza alle statine e 55.567 pazienti ( 52.8% ) avevano un'alta aderenza alle statine.
Su una mediana di 1.9-2.3 anni di follow-up, ci sono stati 4.450 infarti ricorrenti, 6.250 eventi coronarici e 14.311 decessi.

Rispetto ai pazienti con elevata aderenza alle statine, l'intolleranza alle statine è stata associata a un aumento del 36% di infarto miocardico ricorrente ( 41.1 vs 30.1 per 1.000 anni-persona, rispettivamente ), un aumento del 43% dei casi di malattia coronarica ( 62.5 vs 43.8 per 1.000 anni-persona, rispettivamente ) e un tasso inferiore del 15% di mortalità per tutte le cause ( 79.9 vs 94.2 per 1.000 anni-persona, rispettivamente ).

Gli hazard ratio aggiustati ( aHR ) che hanno confrontato i pazienti con intolleranza alle statine rispetto a quelli con alta aderenza alle statine sono stati 1.50 per l'infarto miocardico ricorrente, 1.51 per eventi di malattia coronarica e 0.96 per mortalità per tutte le cause.

In conclusione, l'intolleranza alle statine è stata associata a un aumentato rischio di eventi ricorrenti di infarto miocardico e coronaropatia ma non di mortalità per qualsiasi causa. ( Xagena2017 )

Serban MC et al, J Am Coll Cardiol 2017; 69: 1386-1395

Cardio2017 Farma2017



Indietro

Altri articoli

È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...


L'Agenzia europea per i medicinali ( EMA ) e l’Agenzia Italiana del Farmaco ( AIFA ), hanno informato gli operatori...


I pazienti di età pari o inferiore a 50 anni che hanno sofferto di un infarto miocardico e hanno malattie...


E' stato studiato l'Acido Linoleico dietetico e le concentrazioni plasmatiche in relazione al rischio di diabete di tipo 2 nei...


I risultati di studi storici suggeriscono che un colesterolo LDL elevato non è associato a un aumento del rischio di...


Gli studi attuali che hanno valutato il rischio di ictus, infarto del miocardio e decesso nei pazienti sottoposti a terapia...


È stato confrontato il rischio di infarto miocardico acuto incidente nella popolazione affetta da sclerosi multipla e una popolazione abbinata...


Sebbene l'infarto miocardico silente rappresenti circa la metà del numero totale di infarti miocardici, il rischio di insufficienza cardiaca tra...


L’aumento del rischio di demenza dopo infarto miocardico può essere mediato da fattori di rischio condivisi ( ad esempio, aterosclerosi...


Uno studio ha dimostrato che i pazienti con malattia infiammatoria intestinale sono a maggior rischio di infarto miocardico. L'infiammazione cronica è...